La carotide
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15 Novembre 2021Questa estate sono andata in vacanza a Courmayeur, in montagna. Mi è capitato, per caso, di assistere alla telefonata di una mamma che chiedeva al pediatra se poteva o meno portare i bambini sul Monte Bianco. Il medico le ha risposto negativamente. Perché? Scopriamolo insieme.
I bambini in montagna
Viaggiare, per noi adulti, è sinonimo di divertimento e “spensieratezza”; però, quando ci sono bambini, soprattutto di età inferiore a 3 anni, iniziano a fioccare le prime preoccupazioni. Un genitore deve mettere in conto ogni cosa. I bambini sono sensibili al freddo più degli adulti. Il 30% del calore viene disperso dal capo. Cambiare ambiente per un bambino provoca variazioni a livello fisico. L’organismo di un bimbo si deve ancora sviluppare del tutto. Non possiamo lasciarlo allo sbaraglio, come faremmo con noi stessi. A maggior ragione se ci troviamo in montagna e in alta quota. Il benessere del bambino prima di tutto!
Quote in montagna
In montagna, più si sale e più si riduce la pressione atmosferica. Che significa? Riduzione della pressione dell’ossigeno. Più saliamo e meno ossigeno abbiamo. Per esempio, a
- 1500 m, c’è circa l’84% d’ossigeno
- 2000 m, c’è circa l’80% d’ossigeno
- 3000 m, ci sono circa i 2/3 d’ossigeno
Ma che significa Alta Quota? Quali sono i target di riferimento?
Se ci troviamo in montagna dobbiamo saper distinguere l’altezza in cui ci troviamo; quindi, per
- Media Quota ci si riferisce ai 1500 metri – 2500 metri
- Alta Quota si fa riferimento ai 2500 metri – 3500 metri
- Altissima Quota si parla di oltre i 3500 metri – 5500 metri
- Quota estrema si fa riferimento a un’altezza superiore ai 5500 metri
Quando si inizia ad avvertire sensazione di malessere?
Più sali, come detto in precedenza, e più si riduce la quantità di ossigeno. Quindi, saranno le quote più alte della montagna a causare malesseri, sia se si tratta di un adulto, sia se si tratta di un bambino. Avete mai sentito parlare di AMS? Il male acuto di montagna. Questa è la patologia legata all’altitudine.
Male acuto di montagna
Il male acuto di montagna può essere:
- lieve
- moderato
- grave
Moderato e grave sono i casi più pericolosi, perché c’è il rischio di edema cerebrale o edema polmonare. Se si superano i 2500 metri, il rischio interessa sia adulti che bambini; attenzione, perché i più piccoli non hanno ancora ben sviluppato l’apparato respiratorio, quindi possono rispondere diversamente dagli adulti, all’alta quota della montagna.
Quali sono i sintomi a cui fare attenzione nei bambini?
I bambini non sanno dire ancora di preciso la causa del malessere e i genitori, o chi per loro, potrebbero facilmente pensare a un’influenza, perché i sintomi, che compaiono dalle 4 alle 12 ore dopo essere arrivati in alta quota, vanno dalla nausea al mal di testa. Facciamo alcune considerazioni:
- i neonati non devono dormire oltre i 1500 metri di altitudine
- fino ai 1500 metri, l’altitudine è ben tollerata dai bambini sotto i 12 mesi
- i bambini dai 12 mesi ai 2 anni tollerano l’altitudine fino ai 2000 metri di altezza e non andate oltre (mi raccomando); evitate di portarli se soffrono di determinate patologie, quali cardiopatie
- bambini dai 2 a 5 anni possono salire fino ai 2500 – 3000 metri, sempre facendo attenzione
- nei bambini di età compresa tra 5 e i 10 anni questa altitudine è ben tollerata; attenzione al male acuto di montagna e ai tempi di acclimatazione
Altitudine, montagna e cuore: che collegamento c’è?
Alcuni cardiologi sconsigliano la montagna per tutelare quei pazienti con determinate patologie. Possono esserci riacutizzazioni di problemi già esistenti: per esempio, le cardiopatie ischemiche sono a rischio peggioramento in una condizione dove il cuore vede mancare la sua razione di ossigeno. Altri cardiologi, invece, sono più fiduciosi, perché, le nuove conoscenze tecnologiche e strumentali hanno permesso di stabilire il livello di rischio e hanno potuto così diminuirlo. Non bisogna, però, fare di tutt’erba un fascio. Ogni caso, cardiopatia o meno, è diverso e deve essere considerato nella sua singolarità. È sconsigliato fare sport, anche una passeggiata a passo svelto. L’alta montagna e le attività in quota possono essere pericolose per i cardiopatici: chi soffre di ipertensione, per esempio, deve essere sempre prudente.
Conclusioni
Concludo dicendo che, la montagna è bella, ma può essere pericolosa; vi scrivo alcuni consigli che potrebbero tornarvi utili nel caso vi venga voglia di farvi una gita in montagna:
- Salite piano e non sottoponete il vostro corpo a un grande sforzo fisico
- prendete del tempo per acclimatare il vostro corpo
- come sempre, mi raccomando, non fate di testa vostra e prima di una qualsiasi “settimana bianca e non”, confrontatevi col medico, anche per quanto riguarda la terapia farmacologica
- bevete abbastanza (evitate gli alcolici)
- se vi stancate, non andate oltre quell’altezza
- nel caso in cui avvertiste malessere, chiedete aiuto e non fate gli impavidi: con la salute non si scherza
Ultima cosa: mettete un like alla mia pagina facebook cliccando qui https://www.facebook.com/dottoressaciccarone.it Grazie. A presto.