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17 Agosto 2022Lo sapevi che nei mammiferi il cuore perde la capacità di rigenerarsi poco dopo la nascita? E lo sapevi che alcuni pesci e anfibi sono in grado di rigenerare il muscolo cardiaco grazie alle cellule dell’epicardio? Non è mia intenzione fingermi erpetologa. State tranquilli. Ne so meno di voi. Qui, però, c’è un legame con la medicina, che fa un altro passo da gigante. Si può rigenerare il cuore dopo un infarto acuto del miocardio? Due risposte. Quattro parole. Terapia cellulare, fattori proteici. Vediamo un po’ nel dettaglio di cosa sto parlando.
Una cicatrice sul cuore è per sempre
Tutti sanno, o quasi tutti, che dopo un infarto, una cicatrice “sfregia” il cuore per sempre. Il muscolo cardiaco non ha cellule capaci di rigenerarsi; quindi il tessuto non riesce a recuperare completamente la sua funzionalità. E non ci riuscirà mai più. Un infarto segna il tuo cuore per sempre. La medicina ha provato per anni e anni a sostituire i cardiomiociti, cioè le componenti muscolari del cuore, che vengono persi ogni volta che si ha un infarto. La scienza ha anche cercato un modo per far sì che il tessuto cardiaco guarisse da solo.
Terapia cellulare e fattori proteici
In un articolo su Nature Magazine, un giornale scientifico, il giornalista Benjamin Plackett parla delle due strategie per riparare un cuore danneggiato. Cosa sostiene? Plackett afferma che la terapia con le cellule staminali e l’uso di fattori proteici costituiscono un nuovo e grande approccio alla chirurgia e medicina rigenerativa. Perché? Per la loro utilità nella rigenerazione del tessuto cardiaco. Le aspettative sono alte. Bisogna solo avere conferme e certezze dai test sull’essere umano.
Alle cellule del cuore non si comanda
Come sappiamo, le malattie cardiache sono la causa di morte più comune in Europa. Sette milioni di persone in tutto il mondo hanno un attacco cardiaco, ogni anno. La mortalità raggiunge l’11%. Con un infarto del miocardio, il flusso di sangue diretto al cuore si blocca. Un’ostruzione di una o più arterie ne è la causa. La parte del muscolo cardiaco in cui non arrivano ossigeno e nutrienti inizia a morire pian piano. I cardiomiociti non aumentano e non si rigenerano in tempi veloci. Esistono cellule staminali cardiache? Ricerche odierne ne hanno smentito l’esistenza. Dopo un infarto, quindi, il muscolo cardiaco non può guarire. Il tessuto cicatriziale, però, ricopre la parte che è stata danneggiata. La sua funzionalità, naturalmente, non è al top; quindi, con il passare del tempo, potrebbe “rompersi” di nuovo.
Studi con cellule staminali
Gli studi sui diversi approcci per la riparazione del cuore sono ancora a livello sperimentale. Uno di questi è la terapia con le cellule staminali. A che servono? Le cellule staminali dovrebbero trasformarsi in cardiomiociti, in modo tale da sostituire il tessuto danneggiato. Parlo al condizionale perché non è ancora nulla di certo, ma è tutto da dimostrare. Piero Anversa, cardiologo ed esperto di cellule staminali, ha dimostrato che è possibile riparare il cuore di topi colpiti da infarto. Come? Con le cellule staminali prelevate dal midollo osseo. Nessuno, però, ha mai replicato i suoi studi sugli esseri umani. Anzi, le sue ricerche sono state ritenute irregolari e false a tal punto da essere ritirate dalle riviste scientifiche. Ed ecco che l’entusiasmo da cellule staminali cardiache si è spento.
Non solo cellule: i fattori proteici
Passano gli anni e cambia il punto di vista. I potenziali benefici delle cellule staminali non consistono solo nella loro capacità di proliferare. Le cellule staminali sono molto importanti, e dico soprattutto, nella secrezione di quelle sostanze che aiutano a ridurre l’infiammazione. Viene, così, stimolata la produzione di nuovo muscolo cardiaco. Si dà avvio a una nuova ricerca sui fattori proteici, che potrebbero essere somministrati come dei farmaci per riparare il danno cardiaco.
Conclusioni
Fattori proteici? Cellule staminali? Qual è il futuro della medicina? Perché non entrambi! Purtroppo, non ci sono dati disponibili sugli esseri umani. Servono anni prima di tirare giuste conclusioni. Aspettiamo. Io non ho fretta. E voi? Alla prossima. Ah, un’ultima cosa. Mettete un like alla mia pagina facebook https://www.facebook.com/dottoressaciccarone.it Grazie.