Iperuricemia. L’acido urico nel sangue fa male al cuore?
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26 Settembre 2022Avete mai sentito parlare della sindrome di Kawasaki? No no. Non sto parlando della moto. Mi riferisco alla malattia di Kawasaki. Sapete di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
Da chi prende il nome tale sindrome?
La sindrome di Kawasaki è stata scoperta per la prima volta in Giappone, nel 1967, da Tomisaku Kawasaki, un pediatra giapponese.
Cos’è la sindrome di Kawasaki?
La sindrome di Kawasaki è un’infiammazione acuta delle pareti dei vasi sanguigni, di piccolo e medio calibro, di tutto il nostro corpo, in particolare delle arterie coronariche. È una malattia cardiaca rara e colpisce i bambini, in particolare quelli di età compresa fra 1 e 8 anni.
In quali parti del mondo di manifesta?
La malattia di Kawasaki si è maggiormente diffusa e sviluppata in Asia; in modo particolare ha colpito la popolazione giapponese. Può colpire i bambini che hanno genitori che hanno sofferto di tale sindrome. Curiosità: i bambini maschi sono più colpiti rispetto alle bambine.
Quali sono i sintomi e le cause?
La sindrome di Kawasaki, la maggior parte delle volte in cui si manifesta, è caratterizzata da febbre che supera i 39°C e che si protrae per diversi giorni. La temperatura torna normale se vengono somministrati determinati tipi di farmaco. Altre manifestazioni possono essere:
- Congiuntivite bilaterale, cioè che interessa entrambi gli occhi
- Infiammazioni delle mucose
- Arrossamento della gola
- Secchezza delle labbra
- Lingua color rosso fragola
- Ingrossamento dei linfonodi della cervicale
- Mani e piedi arrossati, gonfi e desquamati
In pochissimi giorni, inoltre, gli occhi si arrossano e appare uno sfogo rosso sulla pelle, generalmente attorno all’area del pannolino e sulle mucose, quali ad esempio, quelle della bocca o della vagina. Inoltre, la regione palmo-plantare diventa rossa o rosso porpora e le mani e i piedi spesso si gonfiano.
E le cause? Le cause, purtroppo, sono ancora a noi ignote. C’è qualcuno, però, che ha avanzato diverse ipotesi; c’è chi pensa che la sindrome di Kawasaki sia causata da un’infezione che si può manifestare in bambini geneticamente predisposti.
Ci sono esami mirati e utili per diagnosticare la sindrome di Kawasaki?
Anche in questo caso esiste un purtroppo, perché nessun esame è utile per per diagnosticare la sindrome di Kawasaki. La diagnosi vien fatta in base all’osservazione dei vari disturbi e a un’accurata visita medica; per esempio, il cuore viene periodicamente monitorato attraverso l’ECG e l’ecocardiografia
- nel momento in cui vien fatta la diagnosi
- a 2, 6 e 8 settimane
- fino a 6-12 mesi dopo la prima manifestazione dei sintomi
Si può curare?
Sarebbe doveroso iniziare la terapia, che consiste nella somministrazione di alte dosi di immunoglobuline e acido acetilsalicilico, quanto più tempestivamente possibile; l’ideale sarebbe entro i 10 giorni dalla prima manifestazione della sindrome di Kawasaki.
Conclusioni
Con il trattamento farmacologico, i bambini guariscono completamente a patto che le coronarie non vengano intaccate nelle prime 8 settimane dal manifestarsi della sindrome di Kawasaki. Senza trattamento, il tasso di decesso, seppur basso, è dell’1% circa e avviene, di solito, nei primi 6 mesi. ma non è una regola; infatti la malattia può portare alla morte anche 10 anni dopo dall’esordio. Come al solito, spero di non avervi annoiato. Alla prossima. Un’ultima cosa: mettete un like alla mia pagina facebook www.dottoressaciccarone.it Grazie.