Palpitazioni
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12 Dicembre 2022La cardioneuroablazione. Che parola difficile, da scrivere e da pronunciare. Vediamo se è complicata anche a livello semantico, cioè a livello del significato.
Etimologia: cardioneuroablazione
Cerco di rendervi le cose semplici. Scomponiamo insieme questo “parolone”. Cardioneuroablazione. Da che parole è formato questo sostantivo? I termini sono: cardio, neuro, ablazione.
- Cardio: deriva dal greco e significa «cuore» (o indica una qualche relazione con il cuore)
- Neuro: nervo, nervoso, relativo al sistema nervoso
- Ablazione: in chirurgia, asportazione chirurgica di un organo
Bene; quindi la cardioneuroablazione è qualcosa che riguarda il cuore, il sistema nervoso e la chirurgia. Questa triade di parole possiamo ritrovarla in un intervento fatto in Toscana.
La cardioneuroablazione e la sincope vasovagale
Protagonista è l’ospedale “San Giuseppe” di Empoli, in Toscna. Il paziente ha 35 anni ed è affetto da sincopi vasovagali. Che cosa s’intende per vasovagale? Il nervo vago è il più lungo dei 12 nervi (per essere precisi, è il decimo) del cranio dell’essere umano; è parte integrante del sistema nervoso involontario, che tiene sotto controllo i processi inconsci nel corpo. La sincope vasovagale ha origine nel nervo vago; è chiamata anche sincope neuro-mediata ed è caratterizzata da una breve, si parla di qualche minuto, perdita di coscienza. La sincope vasovagale è un fenomeno benigno, è provocata dall’attivazione di un riflesso nervoso, provocando bradicardia e abbassamento della pressione arteriosa. Può manifestarsi sia nei bambini che negli adulti.
Continui svenimenti
Abbiamo parlato di un protagonista. Ok, ma di cosa? All’ospedale “San Giuseppe” di Empoli è stato effettuato il primo intervento al cuore con la cardioneuroablazione, per far fronte ai continui svenimenti del paziente in questione. Le “redini” dell’intervento sono state prese dall’équipe del reparto di Elettrofisiologia, costituita dal dottor Vincenzo Guarnaccia, dalla dottoressa Francesca Menichetti e dalla dottoressa Stella Cartei, e diretta dal dottor Attilio Del Rosso. Un intervento innovativo. Una nuova strada che si apre per la medicina. Nessuna esposizione radiologica. Nessuna anestesia totale, ma locale.
In cosa consiste la cardioneuroablazione?
La cardioneuroablazione, quindi, prevede l’individuazione all’interno del cuore e la cauterizzazione, con elettrocatetere dedicato, delle stazioni nervose, utili al nervo vago. Qual è lo scopo? Il fine è quello di ridurre o eliminare definitivamente l’attività eccessiva del vago sul sistema elettrico del cuore. Questo tipo di intervento sembra essere, per il momento, l’unica strada che permette di modificare il meccanismo fisiopatologico, cioè che riguarda le funzioni di determinati organi, in questo caso della sincope vasovagale e costituisce una valida opportunità nei pazienti più giovani, per i quali non esistono alternative terapeutiche.
Conclusioni
Ci troviamo di fronte al coronamento dell’attività del Centro Multidisciplinare dell’ospedale “San Giuseppe” di Empoli per quanto riguarda la gestione della sincope. I pazienti dovrebbero modificare il loro stile di vita e adottare determinati comportamenti; solo così potrebbe essere scongiurata la possibilità di ricadere in recidive. L’unica terapia efficace, presa in considerazione fino ad ora, era l’impianto di un pacemaker; una procedura poco sicura per i pazienti più giovani a causa delle sue potenziali complicanze. Speriamo di essere stata abbastanza chiara. Grazie per l’attenzione dedicatami. Ah, ultima cosa: mettete un like alla mia pagina facebook cliccando sul link https://www.facebook.com/dottoressaciccarone.it Merci.