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23 Ottobre 2021Avete mai visto quei film, alla Quentin Tarantino, in cui fuoriesce tutto quel sangue dopo che qualcuno viene ferito al collo? E vi siete chiesti come mai così tanto sangue? E vi siete mai chiesti come mai si preme leggermente con due dita sul collo per sapere se una persona sia morta o meno? Cosa c’è sul nostro collo che trasporta tanto plasma? Ecco la risposta alle vostre domande. Oggi parliamo della carotide.
La carotide: che cosa è?
Ai lati del nostro collo ci sono due grossi vasi sanguigni: le arterie carotidi; queste trasportano sangue ricco di ossigeno dal cuore all’encefalo, irrorando tutta la testa e il collo.
Le carotidi sono:
- quella di sinistra che parte direttamente dall’arco aortico
- quella di destra ha origine dal tronco arterioso brachiocefalico (comunemente detto arteria innominata o anonima)
Carotide comune, esterna, interna
Ciascuna carotide, a sua volta, si differenzia in:
- comune
- esterna
- interna
Analizziamole da vicino. La carotide comune risale nel collo e si articola, a livello della laringe e, per intenderci, del pomo d’Adamo, in due arterie: la carotide esterna e la carotide interna. La prima irrora collo, faringe, esofago, laringe, mandibola, cuoio capelluto e viso, mentre la seconda carotide perfora il cranio, a livello dei fori carotidei, nelle ossa temporali, trasporta sangue all’encefalo, e, infine, arriva al nervo ottico. Qui, l’arteria si ramifica in tre parti:
- oftalmica che irrora l’occhio
- cerebrale anteriore che irrora i lobi frontali e parietali dell’encefalo
- cerebrale media che apporta il sangue al mesencefalo e agli emisferi cerebrali
La carotide interna, di solito, dà sangue alla parte anteriore del cervello; le arterie vertebrali irrorano il resto dell’encefalo. L’iter, però, non è sempre lo stesso; è possibile che cambi: la carotide interna e l’arteria basilare, parte dell’arteria vertebrale, sono interconnesse dal circolo del Willis, un circuito ad anello, che circonda l’ipofisi. Grazie a questo circolo arterioso cerebrale, è ridotta la possibilità di una grave interruzione di una vascolarizzazione dell’encefalo. Il punto in cui avviene la biforcazione che divide la carotide comune in carotide interna ed esterna è chiamato seno carotideo.
Tumore del Glomo Carotideo
Il glomo carotideo è una formazione a livello della biforcazione carotidea. Le cellule che lo costituiscono derivano:
- da elementi mesodermici del terzo arco branchiale
- da cellule ectodermiche della cresta neurale
Il tumore del glomo carotideo ha un’incidenza inferiore allo 0.5% di tutti i tumori. Il glomo carotideo contiene terminazioni nervose che cooperano per la respirazione, la frequenza cardiaca, il calibro dei vasi e la contrattilità del cuore.
Caratteristiche della carotide
La carotide è flessibile ed è dotata di pareti interne lisce che possono irrigidirsi. Tutto ciò può essere causato dall’accumulo di placche ateromatose, costituite da:
- grassi
- proteine
- tessuto fibroso
- detriti cellulari
Queste placche possono formare, con il passare del tempo, una grande massa che riduce il diametro interno dell’arteria, limitando il flusso sanguigno. Sto parlando della stenosi carotidea. Si sviluppa lentamente; anzi, molte volte, passa inosservata. Quando ci si accorge della sua presenza, i sintomi sono molto gravi e possono corrispondere con la comparsa di un ictus cerebrale o di un attacco ischemico transitorio (TIA). Trattare la stenosi carotidea equivale a minimizzare il rischio che venga ridotta la quantità di sangue al cervello.
Complicanze della stenosi carotidea
Una delle complicanze della malattia ostruttiva della carotide è l’ictus, perché può provocare danni permanenti al cervello e/o può essere fatale. Tre sono i casi in cui l’ictus può verificarsi:
- ostruzione da coagulo di sangue
- riduzione del flusso di sangue
- rottura della placca
Quali sono i fattori di rischio
L’insorgenza della stenosi carotidea può essere provocata da:
- pressione alta
- età
- fumo
- livello alto di grassi nel sangue
- diabete
- obesità
- inattività fisica
Carotide: cosa fare in presenza di sospetto di stenosi carotidea?
Il restringimento di una carotide può essere valutata attraverso
- un esame obiettivo; il medico può auscultare la carotide posizionandoci uno stetoscopio sopra, per sentire se il suono sia o meno turbolento
- un’ecografia Doppler che rivela come fluisce il sangue attraverso l’arteria
- un’angio-CT (CTA) che fornisce immagini dettagliate delle strutture anatomiche del collo e del cervello e che consente di visualizzare la carotide ristretta e determinare il grado patologico della stenosi
- un’angiografia tramite risonanza magnetica (MRA)
- un’angiografia cerebrale che consente di visualizzare in dettaglio tutte le arterie che irrorano l’encefalo
Carotide: stenosi e farmaci
Il trattamento per la stenosi carotidea variano a seconda della gravità. Se la stenosi è di lieve entità, bisognerà:
- cambiare stile di vita (smettere di fumare, perdere peso, bere alcol con moderazione, mangiare cibi sani, ridurre la quantità di sale e praticare regolare esercizio fisico)
- gestire le condizioni croniche.
Se la stenosi carotidea è di basso grado, i pazienti sono trattati con farmaci; il medico può prescrivere
- un antiaggregante piastrinico quotidiano, per fluidificare il sangue e prevenire la formazione di coaguli
- farmaci antipertensivi per controllare e regolare la pressione sanguigna (ACE-inibitori, bloccanti dell’angiotensina, beta-bloccanti, calcio-antagonisti ecc.)
- statine per abbassare il colesterolo e contribuire a ridurre la formazione della placca nell’aterosclerosi
Se la stenosi è grave, se il paziente ha già subito un TIA o un ictus, è meglio procedere chirurgicamente ripulendo l’arteria dalla placca ateromatosa con
- endoarteriectomia della carotide (trattamento più comune) eseguita in anestesia totale. In questo caso, peròla stenosi si può ripresentare ed è spesso collegata alla progressione della malattia aterosclerotica.
- angioplastica carotidea e stenting (trattamento meno invasivo)
Carotide: conclusioni
Si possono operare la carotide destra e quella sinistra contemporaneamente? Risposta: no! Operare carotide destra e sinistra durante lo stesso intervento è assolutamente sconsigliato, perché è troppo elevato il rischio che non vengano chiuse le arterie di tutte e due le carotidi. Come sempre, rivolgetevi a una figura professionale, mi raccomando! Ah, ultima cosa: mettete un like alla mia pagina facebook https://www.facebook.com/dottoressaciccarone.it Grazie.