Avete mai visto quei film, alla Quentin Tarantino, in cui fuoriesce tutto quel sangue dopo che qualcuno viene ferito al collo? E vi siete chiesti come mai così tanto sangue? E vi siete mai chiesti come mai si preme leggermente con due dita sul collo per sapere se una persona sia morta o meno? Cosa c’è sul nostro collo che trasporta tanto plasma? Ecco la risposta alle vostre domande. Oggi parliamo della carotide.
Ai lati del nostro collo ci sono due grossi vasi sanguigni: le arterie carotidi; queste trasportano sangue ricco di ossigeno dal cuore all’encefalo, irrorando tutta la testa e il collo.
Le carotidi sono:
Ciascuna carotide, a sua volta, si differenzia in:
Analizziamole da vicino. La carotide comune risale nel collo e si articola, a livello della laringe e, per intenderci, del pomo d’Adamo, in due arterie: la carotide esterna e la carotide interna. La prima irrora collo, faringe, esofago, laringe, mandibola, cuoio capelluto e viso, mentre la seconda carotide perfora il cranio, a livello dei fori carotidei, nelle ossa temporali, trasporta sangue all’encefalo, e, infine, arriva al nervo ottico. Qui, l’arteria si ramifica in tre parti:
La carotide interna, di solito, dà sangue alla parte anteriore del cervello; le arterie vertebrali irrorano il resto dell’encefalo. L’iter, però, non è sempre lo stesso; è possibile che cambi: la carotide interna e l’arteria basilare, parte dell’arteria vertebrale, sono interconnesse dal circolo del Willis, un circuito ad anello, che circonda l’ipofisi. Grazie a questo circolo arterioso cerebrale, è ridotta la possibilità di una grave interruzione di una vascolarizzazione dell’encefalo. Il punto in cui avviene la biforcazione che divide la carotide comune in carotide interna ed esterna è chiamato seno carotideo.
Il glomo carotideo è una formazione a livello della biforcazione carotidea. Le cellule che lo costituiscono derivano:
Il tumore del glomo carotideo ha un’incidenza inferiore allo 0.5% di tutti i tumori. Il glomo carotideo contiene terminazioni nervose che cooperano per la respirazione, la frequenza cardiaca, il calibro dei vasi e la contrattilità del cuore.
La carotide è flessibile ed è dotata di pareti interne lisce che possono irrigidirsi. Tutto ciò può essere causato dall’accumulo di placche ateromatose, costituite da:
Queste placche possono formare, con il passare del tempo, una grande massa che riduce il diametro interno dell’arteria, limitando il flusso sanguigno. Sto parlando della stenosi carotidea. Si sviluppa lentamente; anzi, molte volte, passa inosservata. Quando ci si accorge della sua presenza, i sintomi sono molto gravi e possono corrispondere con la comparsa di un ictus cerebrale o di un attacco ischemico transitorio (TIA). Trattare la stenosi carotidea equivale a minimizzare il rischio che venga ridotta la quantità di sangue al cervello.
Complicanze della stenosi carotidea
Una delle complicanze della malattia ostruttiva della carotide è l’ictus, perché può provocare danni permanenti al cervello e/o può essere fatale. Tre sono i casi in cui l’ictus può verificarsi:
L’insorgenza della stenosi carotidea può essere provocata da:
Il trattamento per la stenosi carotidea variano a seconda della gravità. Se la stenosi è di lieve entità, bisognerà:
Se la stenosi carotidea è di basso grado, i pazienti sono trattati con farmaci; il medico può prescrivere
Si possono operare la carotide destra e quella sinistra contemporaneamente? Risposta: no! Operare carotide destra e sinistra durante lo stesso intervento è assolutamente sconsigliato, perché è troppo elevato il rischio che non vengano chiuse le arterie di tutte e due le carotidi. Come sempre, rivolgetevi a una figura professionale, mi raccomando! Ah, ultima cosa: mettete un like alla mia pagina facebook https://www.facebook.com/dottoressaciccarone.it Grazie.
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